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al testo di Rita Stanzione
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del mare che controllo il mezzo del mio fine -oh sì, vertigine di nervi da quietare. Io Palomar, se un flutto sale io sono crociera d’occhi e disseziono strascichi: in un puntiglio vigile, e morto al mondo. Vado perdendomi per questo mal andare e torno giù lungo le sponde cerco armonie e rimedi non conformi, in presagio di un’onda porpora che unisca i due emisferi cerebrali. e finché non li avrà descritti tutti non penserà più d’essere morto” |
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